Google+ Viaggio Senza Vento: maggio 2014

domenica 25 maggio 2014

MUSICA [Recensione] - Triptykon - Melana Chasmata (2014)

Melana Chasmata

Curioso il destino: pochi giorni dopo l’uscita di Melana Chasmata muore H.R. Giger, l’autore di Alien. Diverse le sue collaborazioni con Thomas Fisher, prima nei Celtic Frost e più di recente con i Triptykon. Coincidenze? Può darsi. Non è una coincidenza però che il musicista abbia utilizzato più volte le visioni dell’artista per illustrare la propria musica. Il connubio tra le composizioni claustrofobiche di Fisher l’arte disturbante di Giger è, ancora una volta, indissolubile, esattamente come nel debut Eparistera Daimones e, nel lontano 1985, nei Celtic Frost di To Mega Therion

Dal punto di vista compositivo però alcune differenze rispetto al passato, anche recente, balzano subito all’orecchio. Come ben sappiamo Fischer è sinonimo di oscurità e innovazione, e la sua leggenda nasce proprio dal fatto che è sempre riuscito a portarle avanti entrambe di pari passo. Melana Chasmata, manco a dirlo, è un disco buio, nero quanto il debut ma meno monolitico. L’innovazione stavolta consiste principalmente in una più spiccata varietà delle ritmiche, delle dinamiche, delle distorsioni, del cantato, e nella scelta dei suoni. Questa freschezza si manifesta già nell’opener Tree Of Suffocating Souls, impreziosita addirittura da una melodia alla South of heaven/Spill the blood. Sì, però semiacustica. La seguente Boleskine house  sembra uscita da Songs Of Darkness, Words Of Light dei My dying bride, con tanto di cori femminili, mentre Altar of deceit potrebbe essere l’incontro tra i Cathedral di Forest of Equilibrium e i Meshuggah di Catch 33. Senza girarci troppo intorno: l’impasto dell’album è chiaramente Death/Doom oppressivo, quello dei primi anni ‘90, fondamentalmente i Celtic Frost rallentati e dopati nei suoni. Ma c’è dell’altro che lo impreziosisce, e non poco: abbondano le parti acustiche nere come la pece, o lontane come i Bathory, e addirittura qualche venatura industrial degli ultimi controversi Morbid Angel. Esagerando con il citazionismo potremmo tirar fuori anche Hermeticum dei Daemonarch, sottovalutatissimo  side project dei Moonspell di fine anni ‘90, ve lo ricordate vero?

Il nuovo Triptykon è tutto questo: fisicità, raffinatezze e buio, tanto buio. In questo senso menzioni particolari vanno per In The Sleep Of Death, brillante tributo alla tormentata figura di Emily Brontë, e per la conclusiva Waiting, un pezzo alla Sigur Rós con solo alla David Gilmour, stavolta senza esagerare. Che sia questa la nuova strada per la musica estrema? Melana chasmata sarà uno spartiacque come lo fu l’ineffabile Into The Pandemonium? Difficile forse, ma è presto per dirlo. Una cosa è sicura, tuffarsi in un disco dei Triptycon è un esperienza alienante, allettante ma pericolosa. Provateci, ma poi non venite a dirci di non avervi avvisati.

M.M.


 Articolo scritto per www.blackout69.com

venerdì 23 maggio 2014

MUSICA [Recensione] - The Black Keys-Turn blue (2014)

Turn Blue

Via, chiariamo subito il primo dubbio: Turn Blue è un album più che discreto. E chiariamo pure gli altri, non è un ritorno al garage-blues, e no, non è un capolavoro che cambierà la storia del rock. Come dichiarato recentemente da Dan Auerbach (Voce, chitarre) ogni album dei Black Keys è il risultato di esperimenti in diverse direzioni. Turn blue non interrompe questa tendenza: se El Camino era chiaramente indirizzato alle folle danzerecce delle arene che il duo dell’Ohio ha affrontato recentemente, in Turn blue c’è un parziale ritorno alle sonorità più melodiche di Brothers, senza però la prolissità e le strizzate d’occhio al pop di quest’ultimo, ma piuttosto un decisa apertura verso scelte più rock e meno alternative che in passato. Nelle tracce iniziali le atmosfere eteree e la ricerca costante della melodia, già presenti i Brothers, vengono esaltate, sfiorando il primo Pink Floyd sound, grazie anche ad un uso massiccio di chitarre acustiche e ad un’attenzione maniacale per gli arrangiamenti.C’è anche dell’altro, in alcuni brani Turn blue vira anche verso il rock nudo e crudo: è così che It’s up to you sfiora il plagio di Misty mountain hop dei Led Zeppelin, mentre la conclusiva Gotta get away potrebbe comprarire tranquillamente in Green river dei Creedence. Un’altra sorpresa  è data dalle inaspettate, quanto efficaci, linee di basso, che donano ulteriore groove ai pezzi più sincopati, quali la riuscitissima Bullet in the brain, e che amalgamano ritmica e melodia nelle parti più soft, come nell’opener The weight of love, uno dei loro brani più pindarici di sempre.
Quali i difetti? Innanzitutto le linee vocali: se nei dischi come Magic Potion o Thickfreakness la voce ruvida di Dan si stampava in testa dopo pochi ascolti e donava al tutto una certa acidità Hendrixiana, ora la scelta di utilizzare principalmente il falsetto alla lunga potrebbe annoiare. Stesso discorso per i suoni patinati odierni se confrontati con le distorsioni al limite del noise dei primi lavori, ma questa è una scelta che li accompagna da qualche disco a questa parte. Probabilmente mancano quei due-tre pezzi immediatamente riconoscibili e dal ritornello catchy: ci prova il singolo d’apertura Fever, negli intenti la nuova Your touch/Lonely boy, nel risultato colonna sonora ideale per uno spot di telefonia, fastidio compreso. È invece decisamente apprezzabile la scelta, in controtendenza, di non superare i quarantacinque minuti di durata, evitando così di appesantire l’ascolto con tracce superflue.


M.M.


 Articolo scritto per www.blackout69.com

Vedi anche:

[Recensione] - Triptykon - Melana Chasmata (2014)
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giovedì 1 maggio 2014

VIAGGI - Pillole di Cantabria: 12 luoghi che dovete vedere

Cantabria


Regione della Spagna settentrionale affacciata sull'Oceano Atlantico, la Cantabria assomiglia forse più alle coste meridionali della Gran Bretagna che alle regioni aride ed assolate dell'Andasulia. Uno spaccato di una Spagna atipica ma altrettanto affascinante e sicuramente più varia.
Vi proponiamo in pillole un elenco dei luoghi che secondo noi dovreste visitare per una vacanza che ne ha davvero per tutti i gusti!

 
Nacimiento del Ebro

Avete mai visto nascere un fiume? Il più lungo fiume spagnolo (ed il secondo della Penisola Iberica dopo il Tago) nasce in Cantabria, a Fontibre, presso Reinosa: dal fitto del bosco sgorga improvvisamente acqua cristallina, una piccola risorgiva con un cippo per segnalare la sorgente dell’Ebro, che inizia qui la sua corsa lunga 910 km verso il Mar Mediterraneo (una decina di chilometri a sud della città di Tortosa, in provincia di Tarragona).

Sorgente



Città romana di Julióbriga a Retortillo

Julióbriga (dal latino Iuliobriga, letteralmente Città fortificata di Julio, in memoria del padre adottivo di Augusto, Gaius Iulius Caesar) fu la città romana più importante delle 9 fondate in Cantabria. Si trova su una collina, a 917 metri di altezza, presso Retortillo, nella Valle del Campoo, nell’entroterra cantabro: una zona di passaggio tra la Costa e la Meseta (l'altopiano più antico ed esteso della Penisola Iberica). Godeva di un accesso al mare grazie al Porto della Vittoria (Portus Victoriae Iuliobrigensium), fondato nell’anno 19 a.C. sul finire delle Guerre Cantabre (alcuni studiosi collocano questo antico porto nell’attuale Baia di Santander, altri sostengono che si trovasse presso Santogna). 

Retortillo, Cantabria

Retortillo


Castillo Argüeso

Appassionati di storia, Medioevo e castelli? Non potete perdervi il Castillo de Argüeso, fortezza ed emblema della dinastia de Mendoza. Costruito tra il XII e XIV, consta di due torri quadrate unite da un corpo centrale; un patio delle armi protetto da mura e, nel centro, resti dell'antica chiesa di San Vicente. Si tratta del più antico ed eminente esempio di fortificazione castellare in Cantabria.

Cantabria


Santillana del Mar

Per rimanere in tema di Medioevo, facciamo un tuffo indietro nel tempo a Santillana del Mar, che come dicono qui è la città della tre bugie perchè «Ni es santa, ni es llana, ni tiene mar» (non è santa, non è piana e non ha nemmeno il mare), ma è stata eletta con votazione popolare “borgo più bello di Spagna” ed è il centro di maggior interesse storico-artistico della Cantabria. La principale attrazione di Santillana è La Colegiata de Santa Juliana, il più eminente esempio di romanico cantabro. La cittadina è inoltre oggetto di una intensa attività culturale durante tutto l’anno, e in particolare in occasione delle tradizionali feste quali: la Cabalcata de los Reyes Magos del 1º gennaio, in cui un corteo di carrozze e di persone in costume accompagna il crocchio dei Re Magi per le vie della città; Las Marzas, festa del 1º marzo in cui l'attrattiva principale è data dall'esecuzione di canti tipici della Cantabria che celebrano l'arrivo della primavera; la Fiesta de San Roque del 16 agosto.

Cantabria


Grotte di Altamira

A meno di due chilometri da Santillana, si trovano le celebri Grotte di Altamira, dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1985 poiché costituiscono uno dei più famosi ed importanti siti dell'arte preistorica. La grotta originaria è lunga 270 metri e consiste in una serie di passaggi intrecciati e di camere. Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce un impressionante numero di pitture risalenti al Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e al Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa). Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico: chi la abitava poteva sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna delle vallate e delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto, fino a quando, nel 1879, viene casualmente scoperta in seguito al crollo di un albero. Nonostante siano state trovate pitture per tutta la lunghezza del cunicolo, l'occupazione umana della grotta si limitava probabilmente alla sola entrata. Gli artisti usarono carbone e ocra o ematite per dipingere, spesso diluendo i colori per produrre tonalità diverse e creare così effetti di chiaroscuro, sfruttando anche i contorni naturali delle pareti della grotta per dare un'impressione di tridimensionalità ai soggetti (principalmente mammiferi selvatici e mani umane). L'opera più incredibile è Il Soffitto Multicolore in cui sono rappresentati un branco di bisonti in differenti posizioni, due cavalli, un grande cervo e quello che sembrerebbe  essere un cinghiale. 

pitture rupestri


Negli anni Sessanta e Settanta le pitture vennero danneggiate dall'eccesso di anidride carbonica prodotta dal fiato dei numerosissimi visitatori. A partire dal 1977 Altamira venne quindi chiusa al pubblico, per poi riaprire parzialmente nel 1982. Da allora i visitatori vengono accettati in numero così ridotto che, per vedere le opere, la lista d'attesa è di almeno tre anni. Nel 2001, per ovviare in qualche modo all'inconveniente, Manuel Franquelo e Sven Nebel hanno costruito, poco distante, una copia della grotta e un museo che permettono una vista più confortevole dei dipinti colorati della grotta principale.

Cantabria


Grotte del Soplao

Nelle grotte di Soplao non è l’arte preistorica che andrete ad ammirare, ma le straordinarie bellezze della natura: un meraviglioso castello sotterraneo fatto solo di roccia e acqua. Oltre alle stalattiti e stalagmiti, nelle grotte del Soplao si trovano il maggior numero di eccentriche al mondo: stalattiti che crescono in qualsiasi direzione assumendo le forme più disparate ed impressionanti. 

Cantabria

Esistono due modi di visitare la grotta: il percorso base, specifico per persone con mobilità ridotta, e il percorso “Turismo-Avventura”, che permette di attraversare l'intera grotta muniti di tuta e casco, per rivivere le emozioni di uno speleologo che si immerge nelle viscere del nostro pianeta scoprendo luoghi intatti e mai raggiunti prima dall’uomo. 

Cantabria


Parque del Cabarceno

Se quello che vi serve è una giornata in famiglia all'aria aperta, questo parco è quello che fa per voi. Nei più di 750 ettari, che fanno del Cabárceno il maggior parco europeo della sua categoria, potrete ammirare la vita di animali provenienti da tutto il mondo, perfettamente integrati in stato di semilibertà, come tigri del Bengala, antilopi del deserto ed elefanti africani.

Cantabria


Picos de Europa

Toccare il cielo con dito? Si può: basta una gita a Los Picos de Europa per arrivare addirittura al di sopra delle nuvole! Da Santander un autobus vi porterà direttamente a Potes, e da lì con una funicolare potrete salire fino in cima a una delle tre formazioni rocciose più alte di Spagna. 

Cantabria

Se vi piace il trekking, gli uffici turistici locali vi potranno consigliare la via più adatta a voi tra le tante che si possono seguire tra le valli e le cime dei Picos (ci sono vie da 30 miuti/1 ora per famiglie e vie di ore o giorni per i più esperti).

Cantabria


Comillas

Cantabria


Per quanto riguarda Comillas e le meraviglie che questo paesino ha da offrire, vi rimandiamo a un nostro precedente post: Turistas "entre Comillas"


Suances e Liencres

Cantabria


Tra i paesi della costa cantabra vi consigilamo Suances e Liencres, con le sue immense dune di sabbia. Anche in questo caso vi rimandiamo a precedenti post del nostro blog:
Tra Oceano e Montagne, lo sguardo eterno della Natura



Santander

Dulcis in fundo... la nostra splendida Santander con le sue otto spiagge, una più bella dell’altra; la suggestiva passeggiata nella natura incontaminata verso il faro; la penisola della Maddalena e il suo parco con il Palazzo del re e le vasche di pinguini e foche a picco sul mare; il Museo Marittimo del Cantabrico, dove potete ammirare, tra le altre cose, uno scheletro di balena lungo 24.5 metri e un acquario di pesci dell’Atlantico tra cui piccoli squali e stelle marine. Curiosità: ogni giorno alle 12 un sub si immerge nella vasca principale nutrire i pesci, un momento unico della vita quotidiana del Museo, da non perdere. È possibile inoltre comprare un biglietto di entrata al Museo che comprende un pranzo nel ristornate integrato: dopo la visita potrete così gustare piatti tipici locali su una terrazza a picco sull’oceano.

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria


Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria

Santander, Cantabria