Gironzolando
per le strade di Santander ci imbattiamo spesso in graffiti, murales e opere di
quella che oggi tutti conoscono come Street Art.
Nonostante la Cantabria sia
una zona della Spagna piuttosto conservatrice, negli ultimi anni l’
amministrazione comunale, in collaborazione con i numerosi enti culturali
attivi qui (come Santander Creativa o Sol Creativa), si stanno impegnando in
prima persona per garantire alla città uno sviluppo economico e sociale che
parta innanzitutto dall’arte e dalla cultura. È in questo contesto che si
inseriscono le iniziative dedicate alla riqualificazione di Santander, sia nei
quartieri e nelle vie periferiche, sia nel centro (il centro storico della
città è andato distrutto nel 1941 a causa di un incendio), attraverso il
finanziamento di interventi di Street Art. Alle opere di artisti di calibro
internazionale come Roa e Boamistura, se ne aggiungono altre di vocazione più
decorativa che artistica, legate per lo più alle tradizioni locali o alle
funzioni del quartiere o dell’edificio dove compaiono. Oltre agli interventi
“legalizzati” non mancano le manifestazioni artistiche “spontanee” o, come le
definiremo, “selvagge”, quelle cioè che nell’immaginario comune sono opera di “teppisti”
armati di bombolette spray che durante la notte si aggirano per imbrattare i
muri.
Abbiamo
deciso di dedicare alla Street Art santanderina una serie di post, per
mostrarvi le opere degli artisti, dei “decoratori”, dei “selvaggi” e altre
ancora.
Ma
prima di passare alle immagini, una breve scheda del fenomeno Street Art, che
oggi più che essere poco conosciuto è MALconosciuto.
Cos’è
Arte di strada o arte urbana (in
inglese Street Art) è il nome dato dai mezzi di comunicazione di massa a quelle
forme di arte visiva che si manifestino in luoghi pubblici. Si tratta di opere
di vocazione e derivazione per lo più pittorica, realizzate con le tecniche più
disparate: dalle bombolette spray agli sticker art, dall’aerografo agli stencil,
etc. Sono da ricondursi al genere Street art anche certe proiezioni video,
sculture, installazioni.
Origini
Pitture
rupestri e geroglifici egizi possono essere considerati gli antenati della
Street Art. Testimoniano la necessità dell’uomo di lasciare traccia di sé sulla
pietra o sugli edifici dedicati al culto, coniugando all’esigenza narrativa una
più o meno manifesta volontà decorativa.
Allo
stesso modo possiamo citare gli affreschi che sin dal Rinascimento ornavano le
facciate esterne dei palazzi in numerose città italiane. Anche in questi casi
spesso non si tratta di pure e semplici decorazioni, a volte troviamo interi
cicli narrativi che raccontano, magari in chiave allegorica, le vicissitudini
della famiglia che abitava quel palazzo o della città etc. Gli intenti sono i più
disparati, dalla propaganda politica, alla celebrazione di eventi
significativi… Solo una parte di questi affreschi è giunta fino a noi, probabilmente
a causa di problemi conservativi. A mo’ di esempio vi proponiamo un’immagine
della nostra bella Verona: in uno dei palazzi che si affaccia su Piazza Erbe si
possono ancora ammirare le decorazioni della parte alta della facciata.
Passiamo
ora a tempi più recenti con il Muralismo messicano. Le grandi raffigurazioni ad
affresco all'esterno di edifici, faceva parte anche della tradizione
preispanica. Negli anni Venti del Novecento la rivoluzione messicana spinse
gli artisti a recuperare questa forma espressiva, particolarmente adatta a
veicolare il messaggio marxista. Il muralismo permetteva di dare
larghissima diffusione al loro messaggio e di rendere quest’ultimo facilmente
comprensibile per il popolo. Maggiori esponenti: Diego Rivera, José Clemente Orozco
e David Alfaro Siqueiros.
Diego Rivera, Murale del Palazzo Nazionale, Città del Messico |
Negli anni Settanta/Ottanta poi ci imbattiamo nel Graffitismo di frontiera: il fenomeno del muralismo approda negli Stati Uniti perdendo in parte la sua vocazione militante. È in questi anni che, anche grazie alla realizzazione di Style Wars (documentario sui graffiti della metropolitana newyorchese) e del film Wild Style, il fenomeno graffiti si diffonde su scala mondiale, trovando in Europa un fertile terreno. Maggiori esponenti: Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Richard Hambleton.
Keith Haring, Tuttomondo, Pisa |
Significato
Per
alcun artisti si tratta di una forma di sovversione, di critica, un tentativo
di abolire la proprietà privata, rivendicando le strade e le piazze; altri più
semplicemente vedono le città come un posto in cui poter esporre le proprie
creazioni e in cui esprimere la propria arte. In entrambi i casi
indubitabilmente la Street Art offre la possibilità di rivolgersi a pubblico
vastissimo e differenziato, che spesso incappa nell’opera assorbendone più o
meno volontariamente il messaggio.
Le
opere degli streetartist comunicano spesso tematiche sociali quali la necessità
di libertà d'espressione, il pacifismo, la brutalità della repressione
poliziesca, la conformità della morale a regole di sola facciata,
l'antiproibizionismo, il rispetto della libertà sessuale e di coscienza etc., e
lo fanno in maniera molto diretta e facilmente comprensibile.
Questo primo post lo dedichiamo agli artisti e cominciamo con Roa, streetartist belga che ha firmato i muri di tutta Europa e di mezza America. Le sue opere, di solito in bianco e nero, hanno come soggetto giganteschi animali che riposano, dormono o semplicemente se ne stanno tranquilli a fissarti. A Santander Roa ha dipinto dei roditori (topi e scoiattoli) in compagnia di uno scheletro e un maiale, nella zona della funicolare, in fondo al Rio de la Pila. I cittadini che abitano questo quartiere però non hanno gradito purtroppo: un tempo c'erano topi veri a infestare questa stessa strada e i suoi abitanti vivono l'opera di Roa come un insulto. Il Comune intendeva bonificare l'area e riqualificarla portandovi un po' di arte e non credo che l'artista intendesse offendere la sensibilità dei santanderini, ma ugualmente vecchi e giovani la rifiutano tutt'oggi. L'hanno ribattezzata Las ratas e per comunicare il loro disapunto l'hanno deturpata con una scritta che recita: «Esta mierda nadie la quiere» (questa merda non la vuole nessuno).
Roa, Las ratas |
Roa, Las ratas, dettaglio |
Roa, Las ratas, dettaglio |
Roa, Las ratas, immagine del 2013 in cui si nota la scritta deturpante in giallo |
Roa, Las ratas deturpata dalla scritta in giallo, dettaglio |
BoaMistura è un colletivo di streetartist nato nel 2001 a Madrid. Il nome deriva dal portoghese e significa "buena mezcla", che possiamo tradurre con "buona miscela". La scelta deriva dalla diversità delle anime che compongono il collettivo, sia per formazione che per ideali. I diversi punti di vista dei membri si influenzano e si mescolano in un equilibrio perfetto fino a raggiungere un unico risultato finale: l'opera. La crew è composta dall'architetto Javier Serrano "Pahg", l'ingeniere civile Rubén Martín "rDick", il grafico pubblicitario Pablo Purón "Purone" e due laureati in Belle Arti: Pablo Ferreiro "Arkoh" e Juan Jaume "Derko". La loro opera ha ormai acquisito rilevanza mondiale avendo operato dal Sudafrica alla Norvegia, da Berlino a San Paolo.
A Santander BoaMistura ha realizzato Piensa con el corazon, un gigantesco cuore sulla facciata di un pallazzo in calle Peña Herbosa. L'intervento risale al 2013 e si inserisce nell'ambito della quinta edizione del festival DESVELARTE, un festival multidisciplinare organizzato dalla Fondazione Santander Creativa e teso allo sviluppo di nuovi linguaggi contemporanei.
BoaMistura, Piensa con el Corazon |
BoaMistura, Piensa con el Corazon, dettaglio |
Sempre nell'ambito della quinta edizione del festival DESVELARTE, viene realizzata l'opera di Crajes, collettivo formato dalle streetartist Carla Rendón e Jessica Ruiz. Il loro lavoro è stato definito "pop-surrealista" poiché in esso psicologia e filosofia vanno a braccetto. L'opera realizzata nel 2013 consiste in un trittico sulla facciata del centro culturale Doctor Madrazo. In analogia con il trittico Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch, vengono qui rappresentati il Paradiso, la Terra e l'Inferno, ma con una particolarità: non è possibile distinguere a quale luogo corrisponda ciascuna rappresentazione perché ognuna di esse contiene elementi che lasciano il fruitore libero di identificarvi il Paradiso piuttosto che la Terra o l'Inferno.
Crajes, Paradiso Terra Inferno |
Crajes, Paradiso Terra Inferno, particolare |
Crajes, Paradiso Terra Inferno, particolare |
Crajes, Paradiso Terra Inferno, particolare |
JessB
Vedi anche:
Por la calle #StreetArtSantander #2 I decorativi
Por la calle #StreetArtSantander #3 I selvaggi
Por la calle #Ingressi
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Fico, ragazzi, ho letto con mucho gusto. Aspetto gli altri!
RispondiEliminaGrazie! As soon as possible posteremo #decoratori e #selvaggi! :)
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