Continua da Madrid low cost #3
Quando
si è
in vacanza il nostro corpo sembra attingere a riserve segrete di
energia. Non
si sa come, anche dopo una giornata tra musei, parchi, piazze, e dopo
aver camminato per
ore senza sosta e immagazzinato milioni di informazioni, basta una
doccia per
lavar via la stanchezza! Quando abbiamo qualche couchsurfer per casa mi
piace
preparare loro qualche piatto tipico della nostra tradizione… lo so,
penserete «che italiana!», ma non ne posso fare a meno! Questa volta gli
ospiti
siamo noi quindi, a maggior ragione, vogliamo contraccambiare la
gentilezza di
Iliriana, che ci ha aperto la sua casa per tre giorni, cucinando per
lei. Allora
carbonara! Anche per lavare l’onta delle “carbonare” spagnole che
vengono
preparate con la panna risultando scialbe brodaglie…
La cucina
spagnola è ottima, ma come in tutti i paesi esteri a volte cuochi e
ristoranti si lanciano in intrepide avventure con quella italiana, con
risultati tra l'imbarazzante e il disastroso. Probabilmente qui
penseranno lo stesso della paella preparata in Italia.
Ma stavamo
parlando della
cena con Iliriana. C’era una cosa che mi ero dimenticata di chiederle…
«Sei vegetariana?». Ecco, magari dovevo chiederglielo prima di
decidere di preparare la carbonara: si, è vegetariana! Dovevo aspettarmelo, dato che la nostra esperienza come couch ci sta insegnando che una
persona su due oggi è vegetariana. Ma non mi lascio
demoralizzare! Per fortuna ho imparato a trovare un’alternativa vegetariana per tutto,
quindi sappiate che se volete basta sostituire la pancetta con una zucchina tagliata sottile. Tutto il resto rimane uguale: uova, parmigiano e pepe.
Bene, risolto
il problema, mi metto ai fornelli mentre Iliriana prepara l’aperitivo: tartine
di pane integrale con formaggio di capra, miele e sesamo accompagnate da
gustosissime olive adaluse.
La serata la
trascorriamo così, tra cucina italo-spagnola, vino de la Rioja (la famosa regione
vinicola della Spagna settentrionale), risate, discorsi “filosofici” sul senso
della vita e grandi confessioni. In vino veritas!
Terzo e
ultimo giorno a Madrid: FITUR. Il vostro sogno è di fare il giro del mondo ma
non avete tempo? Visitando la FITUR, Fiera Internazionale del Turismo, lo potete fare in UN giorno!
Si tratta
veramente di un evento meraviglioso: i rappresentanti dei Paesi di tutto il
pianeta (e tutto vuol dire TUTTO: ci sono stand di stati, isole, regioni
di cui non immaginavamo nemmeno l’esistenza) si riuniscono per 5 giorni a
Madrid e portano con sé costumi tipici, balli, strumenti musicali, giochi,
cibi, bevande, tradizioni artigianali e chi più ne ha più ne metta. Un universo
di culture concentrate in giganteschi padiglioni: dal Brasile
alla Norvegia, dall’Iran al Pakistan, dal Mali all’Uzbekistan.
Una foto in
costume a Costa Rica, un po’ di musica folk in Messico (che fine hanno fatto i Mariachi?), uno spettacolo di tango in Argentina e uno di flamenco in
Andalusia, quattro chiacchere con due artigiani rumeni che ci spiegano come
decorano le uova fino a farle sembrare di ceramica, poi un giretto in Scozia ad
ascoltare le cornamuse, un massaggio in Thailandia, una foto a una bellissima
ragazza della Costa d’Avorio, un sake in Giappone dove una donna in kimono ci
regala una busta di preparato per fare la zuppa di tofu e miso.
In Tunisia un uomo riempie
minuscole ampolline di vetro lavorato con oli e unguenti, in Iran c’è un
concerto di musica popolare con strani strumenti a fiato, archi e percussioni, in Egitto incontriamo
un commerciante di gioielli che sembra uscito da Asterix e Cleopatra.
Breve pausa panino e poi un caffé in Colombia (strepitoso!!), un salto nella
bottega di un orafo marocchino che sta forgiando uno splendido piatto da
portata, una risata con due uomini del Mali (uno dei due ci assicura di avere
una storia con Belén, l'altro è semplicemente sbronzo), un tatuaggio con l’henné in India e per finire una
visitina all’Uzbekistan dove troviamo un'affascinante hostess, dai tratti stranamente familiari...
Panamá |
Guatemala |
México |
Tango argentino |
Perú |
Paraguay |
Costa Rica |
Cordoba e il flamenco |
Brasile |
Kenya |
Tunisia |
Egitto |
Marocco |
Costa d'Avorio |
Mali |
Iran |
Thailandia |
India |
Giappone |
Uzbekistan (con una hostess d'eccezione) |
Complessivamente
devo
dire che il padiglione nettamente più divertente è stato quello del Sud
America:
colorato, festoso, pieno di musica e voglia di vivere. Oriente e Africa
tremendamente affascinanti. Spagna, a cui ovviamente è dedicato più
spazio in
quanto nazione ospitante, davvero varia e accogliente. Il resto
dell'Europa, tranne le eccezioni citate, una tristezza
inaudita: stand per lo più asettici, poche iniziative, poco entusiasmo.
Lo stand dell'Italia,
in particolare, aveva la stessa briosità di quello di un’azienda che
vende tondini in ghisa: scialbo, vuoto e insignificante. Mi sono
avvicinata per scherzo al Veneto
parlando spagnolo per vedere come presentavano il nostro Paese a uno
straniero…
le hostess non mi hanno minimamente considerata, si facevano gli affari
loro e
basta, e l’unico materiale informativo su Verona era quella
pulciosissima mappa
che si prende alla stazione dei treni di Porta Nuova. Senza scadere
nella solita polemica da italiana all'estero, dico solo che partecipare a
una fiera
internazionale è
un’opportunità più unica che rara per promuovere l’offerta turistica del proprio Paese,
ma anche stavolta l’Italia se l'è lasciata sfugire. Di peggio ha fatto solo la
Francia, dallo stand minimo e con la stessa attrattiva di un produttore
di brugole.
Stanchi morti come se fossimo usciti da Disneyland, ci avviamo all’appuntamento con
Mauro, il blablacar che ci darà un passaggio fino a Santander… vacanza finita.
Ultimo giro in metro e salutiamo Iliriana con la certezza di rivederci presto.
Devo
dire che
siamo un po’ preoccupati per quanto riguarda il viaggio del ritorno,
quello di
andata, per quanto divertente, era stato quantomeno… strano! Non
sappiamo
quindi cosa aspettarci adesso. Per fortuna Mauro si rivela un ottimo
autista e
un buon compagno di viaggio. Chiacchieriamo tranquillamente, ci
prendiamo qualche
momento di riposo, ci scambiamo consigli su dove andare a mangiare o a
bere
qualcosa a Santander. Con noi c’è anche Maria, che ha trascorso il week
end a
Madrid per un corso di medicina orientale e cucina macrobiotica. Maria è
simpaticissima, un vero vulcano. Parla, parla parla, e dopo qualche
breve pausa, parla. Lei ne è
perfettamente consapevole e ci racconta che spesso si ripromette di
parlare meno, con scarsi risultati, tipo oggi. Otteniamo più
informazioni da lei in questo viaggio che in tre mesi da
quando siamo qui. Persino la ricetta, in versione originale e
macrobiotica, di un dolce tipico della Cantabria, arroz y leche
(riso e latte). Se avrà successo la troverete presto in un post sulle
ricette tipiche spagnole, in caso contrario vuol dire che ho ottenuto lo
stesso risultato degli spagnoli con la carbonara.
Che altro dire di
questa vacanza? Abbiamo visitato una capitale europea con una spesa che
definire low cost è riduttivo, abbiamo conosciuto nuovi amici grazie a
blablacar e couchsurfing, abbiamo fatto il giro del mondo, cosa chiedere di più
da un week end?
Ma
soprattutto, che fine avranno fatto Er solitario e Power Felipe? Gira
voce che stiano ancora cercando di uscire dagli svincoli del raccordo
anulare di Madrid...
JessB
Pillole di Cantabria: 12 luoghi che dovete vedere
Madrid low cost #1
Madrid low cost #2
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