Il 2013 sta per finire ed
è arrivato il momento di guardarsi indietro per cercare di fare il bilancio di un anno
che ha portato nel mondo dell’arte record, scandali, scoperte clamorose e non
poche soddisfazioni, in particolare per il panorama italiano.
Partiamo dai grandi
numeri: 142 milioni di dollari (106 milioni
di euro) per il trittico Three Studies of
Lucian Freud di Francis Bacon, venduto martedì 12 novembre all’asta di Christie’s,
New York. Il trittico scalza così il precedente record, detenuto da una delle
versioni dell’Urlo di Munch, e si aggiudica il titolo di opera d’arte più
costosa mai venduta ad un’asta.
Continuiamo sulla
strada dei numeri da capogiro con Jeff Koons, che nel 2013 si è guadagnato il
titolo di “artista vivente più caro al mondo” grazie alla vendita della sua
famosissima scultura Balloon dog, per
la modica cifra di 58,4 milioni di dollari.
15 mila sono invece i
biglietti venduti in sole otto ore per la mostra-evento
che in febbraio porterà a Bologna, e in particolare a Palazzo Fava, La ragazza con l’orecchino di perla di
Vermeer, uno dei quadri più conosciuti al mondo, al pari, secondo alcuni, della
Gioconda di Leonardo e del già citato
Urlo di Munch. Un’opera che da sola
costituisce un ottimo motivo per visitare L’Aia e il prestigioso museo dove è
conservata, il Mauritshuis, che però è chiuso da due anni per lavori di
ristrutturazione e ampliamento. Ed è proprio questo il motivo per cui il
capolavoro di Vermeer è “in tournée” in giro per il mondo! Dopo il Giappone e
gli Stati Uniti, a noi sarà concesso di vederlo a Bologna, unica tappa non solo
italiana ma anche europea. Certo 15 mila biglietti in otto ore per una mostra
che espone praticamente una sola opera sembra davvero tanto! Ma d'altronde il
curatore è il solito Goldin, definito dalla stampa “il Re Mida dell’arte”…
Per rimanere in tema, riportiamo la
classifica delle dieci mostre italiane più viste nel 2013 stilata pochi giorni
fa dall’ANSA. Al decimo posto una mostra ancora in corso: Impressionisti a Palazzo Pitti, che ha portato a Firenze 12
capolavori dal Museo d'Orsay e che a due settimane dalle chiusura totalizza
90.000 presenze. Al nono, con 94.665 visitatori, Da Botticelli a Matisse, volti
e figure, di Goldin, nella sua edizione veronese presso il Palazzo
della Gran Guardia, preceduta dalla padovana Pietro Bembo. L'invenzione del Rinascimento
(100.000 visitatori). In settima
posizione sempre Padova con la rassegna Brueghel. Meraviglia dell'arte fiamminga,
allestita nel Chiostro del Bramante (140.000 presenze). Padova fa tripletta
aggiudicandosi anche la sesta posizione con la mostra De Nittis, a Palazzo
Zabarella (157.097). Quinta e quarta rispettivamente Modigliani, Soutine e gli
artisti maledetti. La collezione
Netter a Palazzo Reale, Milano, e Manet. Ritorno a Venezia,
che ha portato in Laguna, a Palazzo Ducale, i capolavori del pittore francese
(molti per la prima volta in Italia) affiancati da quelli di Tiziano e di altri
maestri del '500 veneto, da cui fu influenzato. Sul podio: Tiziano alle
Scuderie del Quirinale con 204.371 visitatori, L'Anima e la Materia,
rassegna che ha fruttato a Palazzo Pitti e a Forte Belvedere 208.814 ingressi
per le opere dell'artista cinese Zhang
Huan, e infine, a quota 475.000 presenze e oltre, svetta Il
Palazzo Enciclopedico, esposizione internazionale della Biennale
Arti visive di Venezia, in assoluto la mostra più vista nel 2013.
Ma quello trascorso non
è stato solo un anno di record! Vogliamo parlare della clamorosa scoperta,
nell’appartamento di un anziano tedesco, di un vero e proprio tesoro? Ebbene, a
quanto pare l’ottantenne Cornelius Gurlitt conservava nell’oscurità della
propria abitazione di Monaco circa 1400 opere rubate a collezionisti ebrei o
requisite ai musei dai nazisti, quando l’arte d’avanguardia era stata definita
dal Regime “degenerata”. Una quantità inimmaginabile di opere di artisti come
Picasso, Marc Chagall, Paul Klee o Henri Matisse erano state confiscate per
ordine del Fürer nella sua folle campagna di epurazione dei musei: molte furono
date alle fiamme, ma alcune si salvarono grazie a collezionisti o appassionati
d’arte che le affidarono al mercato oltreoceano o le nascosero. Il padre di
Cornelius Gurlitt, noto collezionista d’arte, vicino agli ambienti nazi, pensò
evidentemente di trarre vantaggio da questa follia per incrementare, e non di
poco, la propria collezione. Mai il governo tedesco avrebbe immaginato che
opere credute scomparse per sempre, in realtà giacevano da decenni nascoste in casa
Gurlitt. La clamorosa scoperta risale al 2012, ma è solo nel novembre 2013 che
il responsabile legale delle illecite acquisizioni è finalmente stato
smascherato. Si apre così uno scatenato dibattito sulla gestione e il destino
dei beni artistici confiscati dai nazisti e commercializzati illegalmente, che
ora vengono reclamati da ogni parte del mondo. Il 2013 chiude un caso e ne
riapre un altro, come si concluderà l’odissea di queste opere prima condannate,
poi latitanti e ora ambitissime?
Vi sconcerta sentir
parlare di censura di opere d’arte? Eppure i nazisti non furono né i primi né
gli ultimi purtroppo! Persino in tempi non sospetti, come il nostro “evoluto”
2013, ancora si sente parlare di censura. Si tratta del caso dell’artista russo
Konstantin Altunin, che in una delle sue opere ha rappresentato il presidente
russo, Vladimir Putin e il primo ministro Dimitri Medvedev, in mutandine e
reggiseno. Inutile dire che il Cremlino non l’ha presa bene e l’artista ha
dovuto lasciare la Russia.
Altra opera che ha
sollevato un gran polverone è Eggs Benedict, un ritratto di Benedetto XVI realizzato con 17.000 preservativi
dall’artista statunitense Niki Johnson proprio nella settimana in cui il papa
tedesco presentò la sua rinuncia.
Non sono certo da meno i Fidel Castro, gli Hugo Chávez, i Francisco
Franco (etc.) congelati in frigoriferi da bar dall’artista Eugenio Merino,
il quale ha sconfitto la censura ignorando le rimostranze della Fondazione
Franco spagnola.
I casi eclatanti non
finiscono qui! Che dire dell’allarme
falsificazioni? In giugno è stata sgominata una banda di falsari che operava in
Germania, Svizzera e Israele. Per non parlare del caso Alexander Chernov, mercante moscovita, finalmente
smascherato, che durante la sua lunga carriera pare abbia prodotto circa 800 falsi
di opere di avanguardisti russi. Immaginatevi cosa devono aver provato quei
poveretti che hanno pagato milioni per un Kandinsky o un Malevich e hanno poi
scoperto che in realtà si trattava di “un Chernov”…
Ma ogni brutta notizia per fortuna viene bilanciata! L’anno si chiude
con la scoperta di quattro inediti: un’opera giovanile di Picasso, un Klimt ,
un Velázquez e dulcis in
fundo un Van Gogh.
A settembre il Museo di Amsterdam dedicato all’artista si è arricchito
di un Tramonto a Montmajour che giaceva senza identità in un attico
norvegese. Il direttore del museo, Axel Rüger, l'ha descritta «un’esperienza
che si vive una sola volta nella vita», aggiungendo: «è già una rarità il fatto
stesso di poter aggiungere un nuovo pezzo all'opera dell'artista. Ma quel che
rende la scoperta ancor più eccezionale è che siamo di fronte a un lavoro di
transizione, a un dipinto di grandi dimensioni, del periodo in cui l'artista
era al culmine della carriera. Un evento di tale portata non s'era mai avuto nella
storia del Van Gogh Museum».
Dopotutto il 2013 si era aperto bene: in gennaio le autorità britanniche hanno recuperato il Giardino
del pittore francese Henri Matisse rubato dal Museo di Arte Moderna a
Stoccolma 25 anni fa e in marzo il Ritratto del padre di Rembrandt è
stato restituito al Museo della città di Novi Sad, in Serbia, rinvenuto a una
settantina di chilometri da Belgrado dopo 7 anni.
Ma avevamo detto buone
notizie per l’Italia no? Ebbene sì! Alla fine di questo 2013 festeggiamo due
successi, uno antico e uno contemporaneo: il 21 dicembre i Bronzi di Riace sono finalmente tornati in bella vista al Museo
Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (Buon Natale!) e, sempre in dicembre,
l’artista Blu (originario di Senigallia ma bolognese di adozione) è entrato nel
gotha dei top ten street artist
insieme ai celebri Banksy e Keith Haring.
Per il 2013 è tutto, non
mi resta che augurarvi tanta tanta arte anche nel 2014!
JessB
Vedi anche:
[Musica] Top e flop del 2013
Dino Buzzati, l'attesa
Por la calle #StreetArtSantander #1 Roa, BoaMistura e Crajes
Por la calle #StreetArtSantander #2 I decorativi
Por la calle #StreetArtSantander #3 I selvaggi
Trova l'intruso! Il Natale secondo Ed Wheeler
Come Oloferne perse la testa per Giuditta
Egon Schiele, l'insostenibile pesantezza dell'essere
Le visioni oniriche di Vladimir Kush
Dino Buzzati, la città come meccanismo perverso
La stanza di Dino Buzzati (1968)
Wassily Kandinsky, Primo acquerello astratto: il divorzio tra realtà e pittura
Le dimensioni del sacro nell'arte contemporanea
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La materiologia di Carlo Patrone (1929-2010)
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Verona e il Barocco - 1. Il Palazzo della Gran Guardia
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