Google+ Viaggio Senza Vento: CINEMA [Recensione] - Lo Hobbit, La desolazione di Smaug

mercoledì 18 dicembre 2013

CINEMA [Recensione] - Lo Hobbit, La desolazione di Smaug


Attenzione! Questa recensione contiene parecchi spoiler, sconsigliamo la lettura a chi dovesse ancora vedere il film.


bilbo


Dopo le disneyate del primo capitolo di questa nuova trilogia (!) i timori erano abbastanza forti. Invece, chiariamolo subito, La desolazione di Smaug è un bel film, molto più godibile del primo Un viaggio inaspettato. Il ritmo è decisamente migliore, i momenti ridicoli per bambini sono ridotti all'osso (deo gratias) e, ciliegina sulla torta, la tecnologia 3D ha raggiunto una tale qualità che rende la fruizione della pellicola accattivante dall'inizio alla fine, sia nelle innumerevoli battaglie corpo a corpo che semplicemente quando un'ape vola verso di noi attraverso lo schermo. Inoltre, in questo secondo capitolo dei prequel del Signore degli anelli, la solennità dei grandi eventi della Terza Era, che di li a poco avrebbero sconvolto la Terra di mezzo, inizia ad avvertirsi.

hobbit

Quando nel luglio 2012 a Jackson venne imposto un terzo capitolo de Lo Hobbit, molti fan (me compreso) storsero il naso, in quanto un libro relativamente corto e semplice come Lo Hobbit non sembrava contenere il materiale necessario per una trilogia cinematografica. Ma se l'aggiunta di un terzo film può servire ad approfondire un mondo, quello di Arda, a dir poco infinito sia nello spazio che nel tempo, ben venga. E parzialmente è proprio questo il caso de La desolazione di Smaug. Parzialmente perchè, putroppo, accanto alla resa su schermo di certi aspetti solo menzionati nelle appendici del Signore degli anelli (Il ritorno di Sauron su tutti, ma anche le cronologie di Elfi, Nani e il relativo rapporto conflittuale tra di essi) si ha la sensazione che l'introduzione di un terzo capitolo, abbia costretto il buon Jackson ad "allungare il brodo" già nei primi due. Non capiamo, per esempio, da dove sbuchi l'elfa Tauriel e che ruolo abbia nella storia del viaggio di Bilbo verso la Montagna solitaria. Se poi ci aggiungiamo pure un mezzo flirt tra questa e il nano Kili, con tanto di guarigione mistica di arweniana memoria, le perplessità aumentano eccome. Così come il voler re-inserire a tutti i costi Orlando Bloom nel solito ruolo di Legolas-Mission impossible (ebbene sì, anche in questo capitolo sono riusciti a farlo surfare...). Il sospetto è che tutte queste aggiunte siano dovute più a contratti ed esigenze di minutaggio che alla creatività di Jackson.

tauriel

In ogni caso, questo secondo capitolo, dopo innumerevoli fughe, lotte e capitomboli, culmina con l'incontro tra la combriccola di Bilbo&Nani con il feroce Smaug, l'avido drago che si è impossessato della Montagna solitaria e dei suoi tesori. Come ben sappiamo la missione di Bilbo e dei 13 nani guidati da Thorin, è proprio rinconquistare la montagna e cacciare il drago. Quest'incontro è spettacolare: Smaug è gigantesco e fisicamente reso molto bene, per non parlare dell'ambientazione interna della montagna che vale la Moria del Lord of the rings. Peccato però che il tutto si dilunghi per praticamente un terzo di film, riducendo anche questo momento all'ennesimo inseguimento tra voragini, fuoco, fiamme e capitomboli.

smaug

Insomma, se vogliamo guardare solo i difetti e le non-affinità con il libro, La desolazione di Smaug andrebbe stroncato completamente. Ma, purtroppo o per fortuna, letteratura e cinema hanno (e devono avere) due linguaggi narrativi totalmente diversi. Se quindi consideriamo Lo Hobbit come un'opera a sé che trae spunto dai libri di Tolkien, allora il prodotto è divertente e godibilissimo. Anzi, chapeau al ritmo, a certe trovate quali la scena dell'incontro-scontro tra Gandalf e il redivivo Sauron (ancora sottoforma di ombra) alla maestosità di Smaug, ai costumi e alla fotografia, con i consueti grandangoli Jacksoniani da pelle d'oca.
Dopotutto come non apprezzare un film che, ancora una volta, ci trasporta per più di due ore tra i remoti paesaggi, l'affascinante mitologia e i solidi valori della Terra di mezzo?

middle earth, map

M.M.

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2 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo, ma resto dell'opinione che si sarebbe potuto condensare tutto il libro in un'unico film, con un risultato altrettanto godibile, un ritmo discreto, meno scene decisamente poco "tolkieniane" e magari un budget più contenuto.

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    1. Esatto, esigenze Holliwoodiane... ma non ce la faccio a voler male a Jackson ;)

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