I voli low cost diretti Santander
Milano (BG) sono sospesi da ottobre ad aprile, ma non tornare a casa per Natale
sarebbe stato un caso di stato per le nostre famiglie. Così avevamo prenotato
un volo di sola andata per l’Italia con scalo a Parigi il 18 dicembre, 30 euro
a testa, due voli, non male. Si è presentato però un piccolo problema: non c’erano
voli per tornare qui, a Santander. Non prima di metà gennaio e non sotto i 300
euro comunque. Ed è così che (più o meno…) a malincuore abbiamo deciso di
restare in Cantabria anche per le feste natalizie. Presa questa decisione
abbiamo subito capito che passare per la prima volta il Natale completamente
via da casa non sarebbe stato “normale”. Certo non immaginavamo sarebbe stato COSÌ
diverso...
Ma andiamo con ordine. Il
programma era questo: vigilia tranquilla con spesa alimentare importante e pomeriggio
passato a cucinare leccornie. Nella fattispecie: tartine al salmone e burro,
‘mpepata de cozze con pomodorini freschi, spadellata di gamberoni al curry in
farina gialla, bruschette olio e origano, biscottini al cioccolato. Dopo cena
pensavamo di uscire per il consueto scambio di auguri con gli amici locali, per
poi passare il giorno di Natale spaparanzati tra lasagne e maratona Star Trek
(ebbene si, abbiamo di recente riesumato la prima serie, quella degli anni ’60,
così TRASH da fare il giro e diventare stupenda).
MA…
Se c’è una cosa che ho imparato
bene è che c’è sempre un “ma” quando stili un programmino così perfetto e
tranquillo. Il nostro MA si è manifestato con tutta la sua spontanea arroganza già
la mattina del 24: Jessica ha avuto gravi problemi di stomaco subito dopo la
colazione, la quale ha deciso di ripercorrere l’esofago in retro
ripresentandosi sotto forme che noi umani non possiamo immaginare. Beh poco
male, la giornata è lunga e ad ogni problema c’è sempre almeno una soluzione.
Dopo un paio d’ore di riposo al caldo infatti lo stomaco sembrava tornato ok. Come
biasimarlo, voleva santificare le feste anche lui. In ogni caso, per
precauzione, abbiamo evitato cibi elaborati per pranzo: farfalline in bianco.
Al momento ci è sembrata una mossa particolarmente felice e definitiva. Ah,
quanta ingenuità! Andiamo a fare la spesa per preparare le leccornie di cui
sopra. Rientrati a metà pomeriggio arriva un’inaspettata telefonata, è Carlos! Si
sente una folla in sottofondo. Ci informa che qui funziona così: la vigilia di
Natale ci si ritrova tutti (e poco dopo abbiamo scoperto che tutti vuol dire
proprio tutti…) in Calle Peña Herbosa, una via del centro che tradizionalmente
si riempie il 24 dicembre. Obiettivo: scambiarsi gli auguri con qualche (tanti)
brindisi. Non volendo perdere questa curiosa tradizione ci prepariamo in
quattro e quattr’otto e ci avviamo a piedi verso il centro. C’è vento ma non fa
freddo, siamo sui 15 gradi, e soprattutto non piove. Scavallato il passo che ci
divide dal centro scendiamo la solita bajada, e giunti nelle vicinanze della
calle dove ci aspetta Carlos troviamo qualcosa di inaspettato: TUTTA Santander
è in quella piccola stradina, lunga poco più di 100 metri, larga 10, stracolma
di gente festosa che tracanna degli improbabili ed enormi bibberoni. L’età è variabilissima,
come spesso accade da queste parti. Lo scopo è brindare e festeggiare tutto il pomeriggio con gli
amici per poi
cenare allegri (eufemismo) con le rispettive famiglie. Incredibilmente, nel marasma riusciamo a trovare Carlos e compagni. «Eh bene, siamo
nella fiesta, è Natale, infiliamoci subito in un locale e ordiniamo anche noi
un bibberone!». Peccato che entrare in un locale dove ci sono
più corpi umani che molecole d’aria è un‘impresa titanica, figuriamoci ordinare
da bere. Decisi però a voler brindare in qualche modo, ci allontaniamo dalla
stipatissima Calle Peña Herbosa per cercare un'alternativa. Detto fatto,
troviamo un minuscolo mercado che ha da offrire nientepopodimenoche un
Lambrusco emiliano da ben 1,75 euro. Come sia arrivato in una bottega di due
anziani santanderini resta tutt’ora un enigma irrisolto. «È lui! Prendetelo!».
Fieri del successo delle nostre gesta usciamo dal negozietto con la nostra
bottiglia rossastra e dei vasos de plastico, peccato che prima di riuscire a tornare in Calle Peña Herbosa scoppia il diluvio universale. La via si svuota rapidamente ma incrociamo
Carlos. Riparandosi dall’acqua, ci fa cenno di seguirli all’Opium, il locale
dove lavora e che ci ha già visti protagonisti di serate (nottate) piuttosto…
notturne! Giunti a destinazione ci fermiamo all’esterno, riparati da un balcone, per
festeggiare degnamente il Natale spagnolo ingurgitando tutto il frizzantissimo
e caldissimo Lambrusco! Auguri! Non contenti, e in preda ai fumi dell’anidride
carbonica emiliana, entriamo. A questo punto della storia vorrei farvi notare
che lo stomaco di Jessica non aveva più dato segni di cedimento. Inoltre, se la
regola per bere senza star male è mescolare il meno possibile alcolici diversi tra loro, direi
che l’abbiamo rispettata in pieno: vinaccio prima, vinaccio dopo. Stavolta però con l'aggiunta di Coca cola, in quello che qui definiscono come (il temibilissimo)
calimocho. Forse questa regola va rivista. Comunque è il 24 dicembre, siamo in
Spagna, siamo in un disco pub stracolmo come fosse sabato sera, siamo allegri,
in buona compagnia e il dj mette i Black keys, figata! Quindi non pensiamo più allo
stomaco. Anzi, non pensiamo proprio più. Ma si sa, quando
ti diverti il tempo vola, presto arrivano le 8 e pian piano l’Opium si svuota. Salutiamo
Carlos e ci avviamo verso casa per la nostra cenetta di pesce. Diluvia anche
più di prima.
Arriviamo a casa completamente fradici e ancora un po’ balordi, ma la stufetta elettrica e una doccia bollente sistemano tutto. O quasi… Dopo aver chiamato velocemente i nostri genitori su Skype, mettiamo una drammatica playlist di Natale trovata su Youtube e ci piazziamo in cucina a preparare tutto. Jessica dirige le operazioni, io cerco di aiutarla senza fare troppi disastri. Tutto pronto, se magna! Prima i crostini al salmone, poi le cozze e i gamberoni, e non contenti stappiamo anche un bianco della Rioja (la regione spagnola rinomata per i vini buoni, un po’ come la nostra Franciacorta). Purtroppo però, subito dopo la ‘mpepata e prima dei croccantissimi biscottini al cioccolato, Jessica accusa nuovamente dolori allo stomaco. In men che non si dica eccola nuovamente in bagno, china sul water in versione esorcista. Ma senza padre Merrin a redimerla.
Ore dopo, espletate le varie
(dis)funzioni, proviamo a consolarci con una puntata doppia di Star Trek: “L’ammutinamento”.
Nell’episodio, l’integerrimo e glaciale signor Spock si impossessa clamorosamente
dell’Enterprise. Sottoposto a un istantaneo processo mostra a sua discolpa un
video alla giuria, composta praticamente dal solo capitano Kirk,
belloccio come non mai. Nel filmato, ahinoi, vengono però riutilizzate le immagini
del pilot della serie. Capolavoro degli sceneggiatori, neanche quelli di Boris avrebbero saputo fare peggio. Questo
dramma cinematografico viene tuttavia giustificato con degli espedienti narrativi
imbarazzanti, del tipo: «questo video è stato proiettato dagli abitanti di Talos
IV!». Meta-trash allo stato puro. In ogni caso alla fine dell’episodio Jessica sta meglio, andiamo a nanne.
Il
giorno dopo le incomprensioni digestive sembrano risolte, ma per non ripetere
gli stessi errori ecco il menù di Natale: riso in bianco e acqua. Dopo questo
lauto banchetto facciamo gli auguri a mezzo mondo tra Facebook, sim spagnole e sim italiane.
Infine, giretto in centro per bancarelle e ancora un paio di episodi di Star Trek. Ormai non
possiamo più farne a meno, saranno i costumi, sarà l’umorismo di Spock, ancora non
capiamo questo colpo di fulmine.
Sapevamo sarebbe stato un Natale diverso, ma diverso a volte vuol dire diverso anche dal concetto di diverso che abbiamo. Mmm forse quest’ultima frase non aveva senso.. fa niente, ancora auguri a tutti!
Sapevamo sarebbe stato un Natale diverso, ma diverso a volte vuol dire diverso anche dal concetto di diverso che abbiamo. Mmm forse quest’ultima frase non aveva senso.. fa niente, ancora auguri a tutti!
M.M.
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Maria signor...volevo dire, Madre de Dios, qué experiencia!!
RispondiEliminaSicuramente un Natale che resterá negli annali... ;)
RispondiEliminaBuone feste!
Decisamente... ;) auguri anche a te!
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