Google+ Viaggio Senza Vento: CURIOSITÀ - A Natale tutto il mondo è paese, más o menos...

lunedì 23 dicembre 2013

CURIOSITÀ - A Natale tutto il mondo è paese, más o menos...


ayuntamento

Come ben sappiamo il 25 dicembre il mondo occidentale celebra il Natale, una festività vecchia quanto il mondo. Prima che il Natale diventasse una ricorrenza cristiana (e poi commerciale) il 25 dicembre era il Dies Natalis Solis Invicti ("Giorno di nascita del Sole Invitto") in cui si celebrava il momento dell'anno in cui le ore di luce ritornano ad aumentare dopo il solstizio d'inverno. La parola Natale significa letteralmente "nascita", quella di Cristo nel mondo di oggi, quella del sole nell'antico mondo precristiano. Ma dopotutto, quello che conta di più è spezzare il lungo e freddo inverno con una festa che riporti il sorriso sui volti e il calore nelle famiglie.
Quest'anno per noi sarà un Natale diverso dal solito: per la prima volta lo festeggiamo lontani da casa, a Santander, Spagna, ed essendo abituati alle tradizioni italiane lo stiamo vivendo con grande curiosità. 
Ormai ci siamo quasi, quindi vorremmo provare a raccontarvi come funziona da queste parti: analogie, differenze, curiosità, qualche ricetta magari... Perchè alla fine, diciamocelo, il Natale è sempre "un gran magna magna".
Ma andiamo con ordine. Prima di tutto passeggiare in questo periodo per le strade di Santander non è tanto diverso dal farlo in Italia, se non che la temperatura è decisamente meno rigida. 

calle


Gli ingredienti sono gli stessi di tutto il mondo occidentale: alberi addobbati, luci e decorazioni di ogni tipo, centri commerciali superaffollati, presepi, piste di pattinaggio e artisti di strada, bancarelle per i grandi, giostre e palloncini per i piccoli, dolci a quintali e le immancabili caldarroste, oltre ai più spagnoli churros (dei dolci fritti che, a onor del vero, troviamo tutto l'anno nei chioschetti per le strade). E fin qui il detto "tutto il mondo è paese" trova pienamente riscontro.

navidad

pista pattinaggio

strada

reyes magos


mercatini di natale

natale

Nelle case cambia poco. Amici santanderini ci raccontano che qui la sera della Vigilia ci si ritrova dagli abuelos (i nonni), dove spesso, a causa dei numerosi brindisi di tinto (il vino rosso) o di orujo (l'equivalente cantabro delle nostre grappe alle erbe), si finisce a intonare villancicos: canti tipici spagnoli, ancora vivi nella memoria dei nonni, che li cantano sempre volentieri ai loro nipotini. E il 25? Anche se qui non si scrive la letterina per i regali a Babbo Natale ma a Los Reyes Magos (i Re Magi, che portano i doni il 6 di gennaio), vale comunque la regola del "Natale con i tuoi" con tanto di pranzi infiniti ricchi di piatti elaborati. Ed è proprio a tavola che troviamo le differenze principali. Qui niente cappelletti in brodo, lasagne, arrosti, patate e pandori farciti. Troviamo invece un'infinità di varianti del menù cantabro di Natale, anche se alcuni punti fermi della tradizione resistono. Uno di questi sono per esempio le immancabili caracoles (le nostre lumache), cucinate soprattutto con pomodoro, prosciutto e noci. Tipici della Cantabria sono anche il besugo e il marisco (crostacei e molluschi) freschi freschi di oceano, e tra i protagonisti delle tavole ha fatto successivamente la sua comparsa anche il pollo campurriano, arrostito in padella con lardo pancettato e peperoni, servito accompagnato da un flan di riso. E per dessert? Las torrijas, dolce natalizio in Cantabria, ma che nel resto della Spagna è tipico del periodo pasquale, realizzato con delle fette di pane raffermo impregnato di latte o vino, miele e spezie, passate nell'uovo e fritte. 

natale spagna


¡Buen provecho y feliz Navidad!

M.M. & JessB
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