Google+ Viaggio Senza Vento: ARTE - Artoteche, arte... in affitto!

martedì 26 novembre 2013

ARTE - Artoteche, arte... in affitto!



Il termine Artoteca (coniato e brevettato nel 1957 dal gallerista danese Knud Pedersen) designa una raccolta, una collezione di opere d’arte messe a disposizione del pubblico per essere noleggiate dietro il pagamento di un canone.
Si tratta di un tipo di istituzione che appartiene di norma a enti pubblici o privati, con o senza scopo di lucro, fondata con il preciso obbiettivo di rinnovare il rapporto di fruizione artistica, aprendo il mondo dell’arte a una pluralità di individui che altrimenti difficilmente si accosterebbero ad esso, principalmente per ragioni economiche.

I primissimi prototipi di istituzioni volte al noleggio e al prestito delle opere d’arte, seppure non ancora strutturate nell’accezione odierna di artoteca, nascono in Germania, già all’inizio del Novecento. Di quì, entro la metà degli anni ’50, si diffondono in Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca, dove troviamo le prime organizzazioni specializzate nel prestito di opere d’arte (prevalentemente contemporanea); tra gli anni ’60 e ’70 anche in Francia e Olanda (paese in cui questa attività pare aver raggiunto la massima diffusione) si diffondono istituzioni che operano nello spirito delle artoteche.
Inizialmente le opere disponibili per il prestito si limitano a grafica numerata, serigrafie, incisioni, acqueforti, fotografie, multipli. In un secondo momento il servizio si estende anche a dipinti e sculture, fino ad arrivare, in tempi recenti, a includere anche la possibilità di affittare installazioni e video.
Il fondo di opere viene di regola costituito attraverso acquisti o donazioni da parte degli artisti o dei loro eredi, ma non si esclude la possibilità di istituire collaborazioni e convenzioni con gli artisti (specialmente i giovani e gli emergenti) - che possono mettere a disposizione le proprie opere al fine di promuovere la propria arte - e, perché no, con i musei, i quali spesso possiedono tesori sepolti nei loro magazzini, in attesa di trovare spazi espositivi adeguati.
L’obiettivo principale delle artoteche, dopotutto, è quello di favorire la conoscenza diffusa e orizzontale dei linguaggi artistici, incoraggiando inoltre il superamento di quelle barriere di natura sociale, economica e culturale che spesso rendono inaccessibile il mondo dell’arte (e in particolare dell’arte contemporanea).



Le modalità di noleggio variano da Paese a Paese e in base alla natura dell’istituzione che offre il servizio. In generale il pubblico (privato cittadino, azienda o ente) ha la possibilità di noleggiare una o più opere per un periodo limitato di tempo che va dalle 24 ore ai 12 mesi. Quasi sempre è prevista una quota annua di adesione (spesso una cifra irrisoria, compresa entro i 50 euro). Il canone d’affitto varia in base al periodo e alla natura dell’opera, può essere anche modico, in certi casi addirittura gratuito. Non di rado inoltre si offre la possibilità di acquistare l’opera riscattandola al termine del periodo di noleggio.
In Europa riscontriamo principalmente due tipi di modelli: il modello biblioteca, in cui le opere acquistate dall’artoteca hanno lo status di bene pubblico e possono quindi essere cedute in prestito ma non vendute; e il modello galleria, in cui le opere, non sempre acquistate dalla galleria, ma spesso consegnate in deposito dall’artista, che ne resta il proprietario, possono essere date in prestito ed eventualmente vendute.
Ponendosi come terza alternativa ai due classici modelli di accesso all’arte - fruizione pubblica (prevalentemente museale) e fruizione privata (tramite l’acquisto) - le artoteche permetterebbero di ovviare ai limiti dell’una e dell’altra: la prima presenta il limite di un tipo di fruizione rapida, superficiale ed estemporanea, la seconda è vincolata dal presupposto della necessità di una certa disponibilità economica da parte del fruitore.

Detto questo, ci sembra che il sistema artoteca svolga (all’estero) e possa svolgere (in Italia) più di una funzione, offrendo non pochi vantaggi per tutti gli attori che ne sono coinvolti: da un lato contribuiscono ad accrescere l’accessibilità dell’arte contemporanea per il grande pubblico, superando le barriere culturali, economiche e psicologiche che ne ostacolano la fruizione; dall’altro aiutano gli artisti, soprattutto i giovani e gli emergenti, ad acquisire notorietà anche al di fuori delle gallerie d’arte commerciali.
Non solo l’artoteca può divenire un potente strumento di divulgazione dell’arte, ma può rappresentare anche un mezzo di promozione del collezionismo: portare a casa un'opera d'arte significa stabilire con essa un rapporto di familiarità, una specie di legame emotivo che crea la necessità di prendere in prestito altre opere o di acquistarne (una nuova frontiera per avviare al collezionismo anche chi non dispone nell’immediato dei mezzi economici necessari?).
Inoltre, la possibilità di fruire delle opere attraverso un confronto diretto e prolungato, in una dimensione domestica e quotidiana favorisce un arricchimento sul piano della conoscenza e della sensibilità verso l’arte, in questo senso l’artotreca svolge quindi un ruolo pedagogico ed educativo, favorendo l’affinamento del gusto estetico e la conoscenza dei linguaggi artistici contemporanei.
L’artoteca come spazio fisico potrebbe altresì essere pensata come un luogo d'incontro, un centro culturale dove ognuno può avere l’occasione non solo di noleggiare opere d’arte, ma anche di conoscere gli artisti che le hanno realizzate, attraverso mostre, conferenze, attività didattiche.
Il mercato a cui l’artoreca si rivolge, inoltre, non è solo quello del privato cittadino, ma anche quello aziendale: piccole e grandi imprese non possono che trarre vantaggi da un servizio di questo genere. Possedere opere d’arte che abbelliscono gli ambienti dell’azienda, può portare un significativo riscontro d’immagine su di essa, ma spesso il canone di investimento richiesto non è compatibile con il budget di spesa della stessa. Avere la possibilità di noleggiare le opere a basso costo (e di fruire di un servizio di consulenza) supplisce ottimamente a questo problema e appare una scelta ancor più sensata se si pensa che offre anche la possibilità di rinnovare periodicamente gli allestimenti (senza contare la deducibilità del canone di noleggio in maniera parziale o totale in rapporto alla legislazione fiscale dei singoli Paesi).


Il noleggio, l’affitto o il leasing sono ormai una consuetudine diffusa, che permette a chiunque di accedere alla fruizione di diversi prodotti e servizi (dall’affitto di un appartamento al noleggio di un auto, dalla locazione di un terreno al leasing per un’attrezzatura specializzata, dal prestito di un libro all’affitto di uno strumento musicale… ecc.). Cionostante il noleggio di opere d’arte in Italia è ancora una pratica pressochè sconosciuta, anche se i vantaggi dell'artoteca sono lampanti. La speranza è di riuscire a colmare presto il divario, riuscendo presto a metterci al pari con il resto d’Europa anche sul piano delle artoteche.

 

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