Google+ Viaggio Senza Vento: CINEMA - Non fatevi ingannare da "Se mi lasci ti cancello"...

giovedì 14 novembre 2013

CINEMA - Non fatevi ingannare da "Se mi lasci ti cancello"...




«Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale!
Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata.
Infinita letizia della mente candida!
Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio»

Da questi versi del poeta inglese Alexander Pope, nasce Eternal Sunshine of the Spotless Mind, film del 2004 diretto da Michel Gondry; una visionaria riflessione sul potere del destino, che nulla ha a che fare con la trasposizione italiana del titolo (Se mi lasci ti cancello), che potrebbe far sembrare la sofisticata sceneggiatura di Charlie Kaufman l'ennesima commediola americana.
Siamo padroni del nostro futuro? Siamo in grado di modificarlo a nostro piacimento? Abbiamo potere sul destino o è già stato tutto scritto?

Non aspettiamoci una risposta definitiva da questa pellicola: come nei film di impianto psicologico meglio riusciti, ognuno di noi può trovare la propria.
Jim Carrey e Kate Winslet sono Joel e Clementine. I due si incontrano per la prima volta sulla spiaggia di Montauk (New York), si innamorano in poco tempo ma, dopo due anni di una turbolenta relazione finiscono per lasciarsi.
Di qui la decisione di Clementine: farsi cancellare dalla memoria ogni ricordo riguardante loro storia.
Joel scopre di non esistere più nella mente di Clementine, proprio il giorno in cui era andato da lei per riconquistarla, e Clementine inizia una nuova vita. L’unica soluzione per Joel sembra quella di sottoporsi alla stessa procedura

Si apre così una matrioska di flaschback, in un continuo susseguirsi di eventi su diversi piani temporali.
Cancellare dalla propria mente un evento doloroso per risparmiarsi la sofferenza o accettarlo come momento di crescita e conservare il ricordo di qualcuno che in fondo ci ha dato anche tanta felicità?
Come avevo anticipato, non aspettiamoci delle risposte...
Nel labirinto di Eternal Sunshine of the Spotless Mind ognuno può cercare le sue, in un intreccio di presente e passati, segnati solo dai diversi colori dei capelli di Clementine: verde, rosso, arancio e blu a seconda di quale momento della storia stiamo vedendo.

Consiglio questo film perché fa pensare, perché rende chi lo guarda elemento attivo della fruizione. Senza soffermarsi sullo pseudoromanticismo della storia d’amore, ci permette di capire che niente nella nostra vita è superfluo: la gioia e il dolore, i successi e le delusioni, hanno contribuito in egual misura a fare di noi stessi ciò che siamo; non c’è nulla che possiamo cancellare, niente che possiamo dimenticare. E se potessimo, lo faremmo? Non credo… la chiave della felicità, forse, è lasciare semplicemente che le cose accadano.

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