Luois Daguerre, L’Atelier dell'artista, 1837, dagherrotipo |
Tanti auguri
a Luois Daguerre, artista, chimico e fisico francese, inventore del
dagherrotipo: il primordio della fotografia.
Dal 1824 Daguerre
inizia a fare esperimenti per riuscire a fissare l'immagine ottenuta attraverso
la camera oscura e tredici anni dopo riuscirà a mettere a punto la tecnica che
prenderà il suo nome: la dagherrotipia.
È soprattutto
la sua esperienza come chimico a permettergli di portare a maturazione questo
processo. In particolare utilizza una lastra di rame a cui applica una sottile
foglia di argento lucidato. Quest’ultima, posta sopra a vapori di iodio
reagisce formando ioduro d'argento. Segue l'esposizione alla camera oscura dove
la luce rende lo ioduro d'argento nuovamente argento in modo proporzionale
alla luce ricevuta. L'immagine non risulta visibile fino all'esposizione ai
vapori di mercurio. Un bagno in una forte soluzione di sale comune fissa,
seppure non stabilmente, l'immagine.
Nel 1837 la
tecnica è sufficientemente matura da produrre una natura morta di un certo pregio.
Da questo
momento in poi la dagherrotipia ottiene un notevole e rapido successo,
permettendo a chiunque di riprodurre fedelmente l'ambiente circostante. Doveva
sembrare una specie di miracolo!
Tra i
soggetti inizialmente predominano i paesaggi e le nature morte, soprattutto a
causa dei lunghi tempi di esposizione necessari, ma con l'affinarsi del
procedimento e la realizzazione di obiettivi luminosi cominciarono a spopolare
anche i ritratti e si tentò persino qualche timido scatto di fotogiornalismo.
Se pensiamo
alla quantità imbarazzante di fotografie che ognuno di noi produce oggi…
pensando a Daguerre sembra davvero di parlare di preistoria!
In ogni caso,
grazie a Daguerre abbiamo cambiato il nostro modo di percepire il mondo, il tempo,
le distanze e la caducità dell’esistenza… tempus fugit, ma grazie alla
fotografia ogni attimo può diventare eterno!
JessB
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