Tanti
auguri a “le saboteur tranquille” René Magritte, nato il 21 novembre
1898.
René Magritte, Le chateau des Pyrénées, 1959 |
Il suo
Surrealismo ci incanta con immagini silenziose eppure così ricche di
significati. Dietro la sottile superficie della sua pittura, il mistero
indefinibile della realtà.
Al di là
dell’apparenza fenomenica c’è la realtà noumenica, che non ci è dato vedere, ma
di cui dobbiamo conoscere l’esistenza. Questo il grande messaggio delle
avanguardie storiche: non soffermiamoci sulla superficie ingannevole delle
cose, ma ricerchiamone l’essenza, la verità inafferrabile che sta al di là di
essa.
Magritte
insinua in noi il dubbio, sradica le più basilari certezze attraverso immagini
oniriche, apparentemente innocue, ma in realtà ambigue e polivalenti, in cui significato e significante
si trovano in contraddizione.
«È Maya, il velo ingannatore, che
avvolge gli occhi dei mortali e fa vedere un mondo del quale non può dirsi né
che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al
riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua;
o anche rassomiglia alla corda gettata a terra che egli prende per un serpente»
(Schopenhauer).
René Magritte, Les amants, 1928 |
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